Vittoria Biasi
L’arte di Angelo Bianchi si inserisce nelle elaborazioni monocrome con il recupero di una fattualità poetica. Il bianco dell’artista non è il risultato di procedimento cromatico: è nella scelta di un ready made, simbolo tradizionale del bianco, con cui immaginare, rappresentare un mondo che deriva dal bianco. Un pensiero semplice e forte congiunge le opere. Il disegno e la superficie appartengono al desiderio creativo, che Bianchi realizza con gli strumenti minimi del foglio e della matita. Questi sono il filo conduttore della ricerca: volumi, figure geometriche articolate tra loro fino a comporre un mondo, coperto di un tessuto leggero, colorato a matita, luminoso dall’interno, galleggiante sullo sfondo vuoto del bianco. Tutto si compone attraverso un’operazione di matematica spontanea, elementare, un aggiungere o togliere moduli fino a conquistare le armonie della sua profonda composizione.